Nell’avvicinarsi della terza edizione del Nonprofit Leadership Forum, una nuova intervista di Maria Punzo a Luca Guzzabocca, socio EUConsult Italia e sostenitore dell’evento.
Abbiamo fatto tre domande a Luca Guzzabocca co-Fondatore e Chairman dell’associazione Italiana non-profit ACQUISTI & SOSTENIBILITA’, fondata nel 2007, punto di riferimento in Italia per le tematiche di sostenibilità ambientale, sociale ed economica negli acquisti e lungo la catena di fornitura. Oggi è Fondatore e General Manager di RIGHT HUB srl, una start-up innovativa e certificata BCorp, nata nel 2015 come nuovo soggetto di mercato per affiancare le organizzazioni non profit nei processi di miglioramento della loro efficienza operativa. Luca ha più di 26 anni di esperienza nell’area Acquisti ed Approvvigionamenti di materiali diretti, indiretti e servizi, maturata in diverse realtà industriali nazionali e multinazionali.
Luca secondo te, quali sono gli stereotipi che il mondo del non profit ha verso il mondo del profit, e viceversa?
Lo stereotipo maggiore sul mondo del non profit credo sia quello della scarsa trasparenza riguardo all’uso delle risorse economiche e di quanto esse vengano propriamente utilizzate, viceversa forse la strumentalizzazione dei progetti non profit da parte del profit per “uso marketing e immagine aziendale sul mercato” può essere uno stereotipo.
Che tipo di innovazione ti auguri per il mondo del non profit?
L’innovazione quella culturale sicuramente in primis, per affrontare poi la vera innovazione di processi operativi interni più vicini e orientati all’efficienza e all’efficacia. Agire da non profit con un modello di lavoro da profit forse è possibile.
La contaminazione tra il mondo del profit e non profit è auspicabile?
La contaminazione auspicata è quella di riuscire a sviluppare la capacità di governare i processi in modo strutturale senza improvvisazione e con competenti risorse. Forse deve tramontare negli spazi di governo delle non profit l’approccio del volontario che va benissimo fino ad un certo punto, senz’altro è necessario, tuttavia oltre diventa controproducente